Pomeriggi di attività dedicata ai ragazzi Dsa

Pomeriggi di attività dedicata ai ragazzi Dsa

Dopo il riscontro avuto a novembre per le serate informative a tema sulla Dislessia, DSA DIVERSE STRATEGIE DI APPRENDIMENTO, lo Share ora torna sul tema con due incontri di attività dedicata ai ragazzi con Dsa.

Due laboratori pratici con i vostri ragazzi, per far loro sperimentare in maniera attiva, davanti al computer, quali strumenti possono utilizzare per lo studio. Scegliere ed imparare ad usare gli strumenti compensativi più adatti è fondamentale per costruire il proprio metodo di studio.

Date le diverse età dei ragazzi, per creare dei gruppi il più possibile omogenei, abbiamo pensato di dividere i ragazzi nel modo seguente:

📌 Domenica 10 febbraio dalle 16:30 alle 18:30: Bambini e ragazzi dalla 5a elementare alla 2a media
📌 Domenica 17 febbraio dalle 16:30 alle 18:30: Ragazzi della 3a media alla 2a superiore

Terminati entrambi gli incontri, vi faremo sapere la data dell’incontro finale con i genitori per parlare di cosa è stato più utile e di quali sono state le criticità. Sulla base di ciò che emergerà potremo pensare alle attività future.

Gli incontri sono tenuti dalle dottoresse Laura Morselli (psicologa) e Nancy Sosa (logopedista) e sono gratuiti.

Se pensate che anche altre famiglie possano essere interessate, spargete la voce!

Sta per arrivare la bioplastica, facile da usare, per aggiustare le cose

Sta per arrivare la bioplastica, facile da usare, per aggiustare le cose

Quando qualcosa si rompe puoi provare ad aggiustarla, ma nastro isolante e colla spesso non vanno bene, per quanto McGyver ci abbia insegnato. Per fortuna, potrebbe esserci un sistema innovativo per riparare velocemente le cose che si rompono o per costruire velocemente delle piccole cose utili: la bioplastica.

La bioplastica in questione si chiama FORMcard, si presenta come delle card rigide che puoi tenere anche nel portafoglio e si ammorbidisce in acqua calda: quando la immergi dopo qualche secondo diventa malleabile e puoi modellarla, dandogli la forma che vuoi. Poi lascia asciugare e la bioplastica si indurisce, diventando un rigido pezzo di plastica.

Se la riparazione/costruzione non è venuta bene, non ti preoccupare, immergi di nuovo in acqua calda e dai nuova forma alla bioplastica.

Questo nuovo prodotto è disponibile su Indiegogo e per circa 10$ (3 cards e spese di spedizione per l’Italia incluse).

Ecco il video di presentazione della campagna di crowdfunding (che ha già raggiunto e stra-superato l’obiettivo):

[via interestingengineering.com]

bioplastica 1

bioplastica 2

bioplastica 3

Fare una lampada che si accende fischiando

Fare una lampada che si accende fischiando

Su Tindie, marketplace per progetti fatti in casa e per makers che costruiscono cose più o meno professionali, c’è questo sensore che riconosce un fischio bitonale, si chiama whistled. Il kit completo comprende un trasformatore 12V, il whistled vero e proprio e una striscia di led, al prezzo di 45 Euro circa, più spese di spedizione.

La parte più interessante è, ovviamente il whistled, che riconosce il fischio bitonale e attiva o disattiva la tensione in uscita. Basta fischiare due note e lui switcha, on/off… off/on. Con i 12V non potrete però collegare una lampada “normale”, di quelle di casa a 220V, ma potrete pilotare dei led o una striscia di led che funzionano a corrente continua.

whistled-tindie

Per collegare una lampada collegata alla rete di casa, a 220V, si può utilizzare un relay module, cioè un relè (termine italianizzato dal francese relais) con un circuito di protezione che si trova comunemente in commercio per pochi dollari, su Aliexpress per esempio costa 3$.

Il relay è un dispositivo pilotato con bassa tensione, che funziona con corrente continua e che viene utilizzato per chiudere o aprire un circuito ad alta tensione. Può essere collegato in due modalità: normalmente aperto e normalmente chiuso, se è collegato come normalmente aperto vuol dire che il circuito che comanda è aperto, cioè scollegato, e quando al relais arriva in ingresso la sua tensione di attivazione il circuito viene chiuso e passa corrente. Normalmente chiuso è l’opposto: si usa il relay per aprire il circuito che di default è collegato.

Il whistled funziona con tensioni di ingresso da 4.5V a 18V. Scegliete quindi un relais compatibile con il trasformatore che utilizzerete per alimentare il whistled. Se avete un relè che funziona a 5V dovete avere un trasformatore da 5V, altrimenti brucerete il relais (se avete un relais a 12V dovete utilizzare un trasformatore a 12V se no non riuscirete ad attivare il relay).

Nel relais a nostra disposizione i tre punti a cui collegare il circuito esterno ad alta tensione erano marcati con simboli in cinese e quindi siamo andati un po’ a tentativi per trovare polo comune e il polo per il collegamento normalmente aperto.

Questo lo schema di collegamento:

whistled

La parte difficile è collegare VCC e il GND del relais, dovete infatti collegarli al + e al – dell’alimentatore e potete farlo sul retro del whistled, dove ci sono i due pin dello spinotto nero che spuntano (si vedono le saldature). Saldate il più e il meno lì sotto. Il più viene dal pin centrale dello spinotto, ma è opportuno controllare i poli con un tester perché potrebbero essere montati diversamente (specialmente se anche voi avete a che fare con trasformatori riciclati e spinotti riattaccati).

Fate attenzione anche al retro del relais, perché ha i pin scoperti, quindi se toccate i pin che chiudono il circuito dell’alta tensione, fate voi da ponte per il passaggio della corrente elettrica e quindi potete prendervi la scossa. Quella forte.

retro-relais-module-scossa

Alla fine, potrete collegare l’interrutore whistled a qualunque lampada, o elettrodomestico da presa.

Questo il risultato: